domenica 3 gennaio 2016

PER CHI CERCA IL PEGGIO NELLA GENTE

Ricorda che ci sarà sempre qualcuno che vorrà tirare fuori da te il peggio. 
Attenderà un tuo errore per rinfacciartelo.
Attenderà la tua rabbia per dire che non sei buono.

Un giorno piccolo gruppo di persone, stanchi del loro Imam, parlarono con un Sapiente cercando di mettere in cattiva luce l'Imam stesso e dissero al Sapiente:

"Cosa ne dice lei di un Imam, colui che dovrebbe darci l'esempio nella fede, che quando entra in moschea entra con il piede sinistro e non con il destro come da Sunnah?"

Il Sapiente disse: "È un ottimo Imam, tenetevelo stretto!"


La gente: "ma come?"

Il Sapiente: "Voi stessi avete dimostrato che è un ottimo Imam nel momento stesso in cui, non trovando nulla di sbagliato in ciò che dice, vi siete appigliati ad una piccola cosa pur di metterlo in cattiva luce"

venerdì 13 febbraio 2015

Spiegazione Hadith no 1 - Invero le azioni valgono secondo le intenzioni

HADITH I


عَنْ أَمِيرِ الْمُؤْمِنِينَ أَبِي حَفْصٍ عُمَرَ بْنِ الْخَطَّابِ رَضِيَ اللهُ عَنْهُ قَالَ: سَمِعْتُ رَسُولَ اللَّهِ صلى الله عليه وسلم يَقُولُ: " إنَّمَا الْأَعْمَالُ بِالنِّيَّاتِ، وَإِنَّمَا لِكُلِّ امْرِئٍ مَا نَوَى، فَمَنْ كَانَتْ هِجْرَتُهُ إلَى اللَّهِ وَرَسُولِهِ فَهِجْرَتُهُ إلَى اللَّهِ وَرَسُولِهِ، وَمَنْ كَانَتْ هِجْرَتُهُ لِدُنْيَا يُصِيبُهَا أَوْ امْرَأَةٍ يَنْكِحُهَا فَهِجْرَتُهُ إلَى مَا هَاجَرَ إلَيْهِ"

Il Principe dei Credenti Abu Hafs Omar ibn alKhattab (Dio si Compiaccia di Lui) ha detto:
Ho sentito dire dal Messaggero di Allah (Su di Lui la Pace e la Benedizione di Dio) che
"Le azioni valgono secondo le intenzioni ed ogni uomo avrà secondo il suo intento. Chi emigra per Allah e il suo Messaggero, sappia che, la sua migrazione varrà come fatta per Allah e il Suo Messaggero; mentre chi emigra per avere dei benefici materiali (terreni) o per sposare una donna, sappia che la sua migrazione varrà per lo scopo per cui è migrato".

Spiegazione

Queste parole sono state dette dal Profeta, sallallahu 'alayhi wa sallam, in conseguenza ad un episodio successo ad un uomo che emigrò da Mecca a Medina durante al-Hijrah con l'intento di sposare una donna e non per l'amore e il bene dell'Islam.
L'Imam ash-Shafi'i disse: "Questo hadith è un terzo della conoscenza dell'Islam; correlato ad esso ci sono circa 70 argomentazioni di Fiqh (giurisprudenza)"
L'Imam Ahmad, con riferimento alla dichiarazione dell'Imam ash-Shafi'i, disse: "L'Islam si basa su tre principi fondamentali (tutti compresi nella raccolta dei 40 hadith):

I. Hadith 1: quello qua sopra citato.
II. Hadith 5: "Chiunque introduce nella nostra questione (cioè l'Islam) qualcosa che non gli appartiene, verrà respinta."
III. Hadith 6: "In verità, ciò che è lecito è evidente e ciò che è illecito è evidente. Tra i due termini esistono elementi di dubbio che molta gente non conosce..."

Questi hadith possono essere presi come tre criteri per aiutare i musulmani a valutare e giudicare le azioni e le parole"come ibadah" nella loro vita quotidiana:
1) Hadith 1 - Valutare e giudicare le nostre azioni interne (azioni del cuore).
2) Hadith 5 - Per valutare e giudicare le nostre azioni esterne (azioni degli arti).
3) Hadith 6 - Per valutare e giudicare i nostri rapporti "mu'amalat" (interazione tra le persone).

Niyyah (intenzione) ha due significati:

a) L'intenzione prima di un ibadah (ad esempio la preghiera)
b) La volontà

Il secondo significato (b) è ciò che si intende in questo hadith.

Lezioni

Il Profeta, sallallahu 'alayhi wasallam, inizia il hadith con il principio ("Le azioni valgono secondo le intenzioni"), e poi dà tre esempi. Questa è la metodologia usata dal Profeta, sallallahu 'alayhi wa sallam.

Gli esempi illustrano il principio in modo da semplificarne la comprensione alle persone così che possano capire ed applicare il principio in altre situazioni analoghe. I tre esempi sono costituiti da una buone intenzioni, la migrazione per amore di Allah e il Suo Messaggero, e due cattive intenzioni, la migrazione per motivi mondani o per matrimonio) .Questo hadith sottolinea ikhlas (sincerità - ad essere sinceri e onesti per compiacere Allah, compiendo un atto esclusivamente per amore Suo senza nulla associarGli). L'Ikhlas è una delle condizioni affinché vengano accettate le buone azioni. L'altra condizione è che le azioni debbano essere fatte secondo la Shari'ah come meglio verrà spiegato nel quinto hadith.

Questo può essere visto nella shahadah:

"Testimonio che non c'è altro dio che Allah" è al-ikhlas - assicurarsi che facciamo le cose per amore di Allah e Allah solo.

"Testimonio che Muhammad è il messaggero di Allah" - la Sunnah è la manifestazione del Corano - il Profeta, sallallahu 'alayhi wa sallam, è il nostro esempio, il nostro miglior modello da seguire. Seguendo la sua Sunnah nella nostra ibadah (adorazione), Akhlaq (etica) e Muamalat (rapporti) ci assicura che stiamo agendo in conformità con la Shari'ah.

Così, la shahada ci mostra le condizioni per l'accettazione di un atto o di come bisogna eseguire un'azione: (a) dovrebbe essere per amore di Allah, perché Egli è l'Unico che adoriamo, e (b) dovrebbe essere in conformità con la Shari'ah.

Per raggiungere ikhlas, dobbiamo evitare ash-shirk (l'associare altri ad Allah).
Al-Imam al-Harawi disse che la causa principale che porta alla mancanza di sincerità (o shirk) è l'auto-compiacimento (alhawa). Perciò nessuna azione dovrebbe essere fatta per compiacere se stessi.

L'Imam al-Harawi afferma che ci sono 7 tipi di auto compiacimento:
1) Per apparire bravi e buoni nei cuori degli altri
2) Per cercare le lodi degli altri
3) Per evitare di essere accusato da altri
4) Per cercare la glorificazione di altri
5) Per cercare la ricchezza / soldi degli altri
6) Per cercare i servizi o l'amore di altri
7) Per cercare l'aiuto di altri per se stessi

Come ottenere al-Ikhlas?

Compiere il bene - più buone azioni facciamo e più, come conseguenza, ci avviciniamo ad Allah, e più sinceri saremo. Prima di fare qualsiasi azione dobbiamo innanzitutto cercare la conoscenza ('ILM) - le nostre azioni devono essere guidate dalla conoscenza in modo che siano conformi alla Shari'ah. Non dare false impressioni - non far credere agli altri che l'azione che abbiamo eseguito fosse buona quando non lo era. Al-Imam Ahmad disse: Prima di fare qualsiasi cosa, controllate la vostra intenzione (niyyah) - bisogna chiedersi, prima di eseguire un'azione"E' per amore di Allah?"

Ibnul-Qayyim (rahimahullah) dice: Ogni azione che facciamo è soggetta a tre difetti:
1) Essere consapevoli che gli altri stanno osservando le nostre azioni
2) Cercare un ritorno (prestazione / ricompensa) in conseguenza all'azione
3) Essere compiaciuti dell'azione

Esempi:

Se andiamo in moschea per la salah e arriviamo presto, prima del Imam trovando un posto in prima fila, non dovremmo essere orgogliosi di noi stessi e pensare di essere migliori degli altri. Dobbiamo lodare Allah per averci permesso di andare alla moschea e per essere in grado di eseguire as-salat senza alcuna difficoltà.
Dopo ogni salah, dobbiamo dire a noi stessi che avremmo potuto eseguirla meglio e cercare di migliorare in quelle successive.

Cosa succede se cambiamo la nostra niyyah durante l'esecuzione di un'azione?
Ibn Rajab dice che, secondo al-'ulama (i Sapienti): "se la niyyah al termine dell'azione corrisponde a quella iniziale (cioè fare l'azione per il compiacimento di Allah), quello che è eventualmente cambiamento nel bel mezzo dell'azione sarà perdonato o non importerà, insha Allah. Se invece la niyyah alla fine non corrisponde a quella iniziale, cioè non nel nome di Allah, allora dovremmo pentirci (Taubah)".

Ci sono quattro cose che contraddicono al-ikhlas:
1) Ma'siat - commettere peccati - questo indebolisce il nostro ikhlas
2) Shirk - associare altri ad Allah
3) Riya '- l'esecuzione di un ibadah (adorazione) con l'intenzione di mettersi in mostra agli altri
4) Nifaq - ipocrisia

Spesso ci sono azioni che sono considerate automaticamente ben intenzionate (la ricerca della conoscenza nell'Islam, aiutare la comunità, fare da'wah, ecc) nonostante questo però dobbiamo sempre fare in modo che le nostre azioni non si discostino dall'ikhlas.


Sapevi che..

..ci può essere una combinazione di intenti tra l'esecuzione di un ibadah e l'insegnamento agli altri - svolgiamo un ibadah per amore di Allah, ma lo facciamo anche con l'intenzione di insegnare agli altri. es quando il Profeta, sallallahu 'alayhi wasallam, ha eseguito l'Hajj, lo ha fatto per amore di Allah e per insegnare ai Sahabah (i suoi compagni, che Allah sia soddisfatto di tutti loro).


Conclusione

Le nostre azioni sono determinate dalle nostre intenzioni - che si tratti di buone intenzioni o cattive intenzioni. Perciò dobbiamo sempre controllare le nostre intenzioni, prima di fare o dire qualcosa. Dobbiamo fare in modo che l'azione siano per Allah in modo che sia accettata da Allah e che saremo ricompensati per essa.




Tradotta ed adattata


giovedì 2 maggio 2013

Come servire l'Islam


Come servire l'Islam


  1. Determinazione e Intenzione sincera.

    Allah benedice il lavoro fatto con sincerità anche se è poco, piccolo o facile agli occhi di chi la fa.
    La sincerità, unica per Allah, porta grandi benefici.

    "Un uomo che percorreva un sentiero fu assalito dalla sete. Raggiunto un pozzo vi si calò dentro, bevve a sazietà e ne uscì. Poi vide un cane con la lingua penzolante, che cercava nel fango qualche goccia per placare la sua sete. L‘uomo, accortosi che il cane era assetato come lo era stato lui poco prima, discese di nuovo nel pozzo, riempì la sua scarpa d’acqua e fece bere il cane. Allah perdonò i suoi peccati per questa azione”.Fu chiesto al Profeta: “Messaggero di Allah, siamo ricompensati per la gentilezza verso gli animali?” Egli disse: “C’è una ricompensa per la gentilezza verso ogni essere vivente”.

  2. Conosci la Retta Via e seguila

    Quella è la via dei Profeti e loro hanno insegnato a noi come fare Da'wah.
    Ricordati di essere sempre gentile con gli altri, anche se non seguono i precetti dell'Islam perché queste persone sono affette da una malattia: i peccati.
  3. Non perdere l'occasione

    Puoi servire l'Islam se hai la capacità di sfruttare tutte le occasioni che ti si presentano e con i mezzi che hai a disposizione.
    Allah il Maestoso ci ha donato una grazia: tutto è concesso tranne ciò che è stato proibito.

  4. L'Islam prima di tutto

    Dai precedenza all'Islam su te stesso, sui tuoi interessi e i tuoi desideri.
    Pensa a coloro che danno tutto loro stessi per i loro hobby: spendono il loro tempo libero e i propri soldi per vedere una partita di calcio o per fare ciò che piace più a loro.
    Tu hai di più e ciò che hai è più importante: l'Islam.

  5. Segui le orme dei giusti

    Servi l'Islam apprendendo dai Sapienti, da coloro che fanno Da'wah e dai riformatori.
    Il tuo compagno fedele dovrà essere la pazienza e porta sulle tue spalle la stanchezza.
    Chi serve l'Islam sta facendo un grande atto di adorazione e questo era il compito che era stato affidato ai Profeti e Messaggeri.

  6. Determinazione

    Allontana da te i tuoi nemici: la pigrizia, la fiacchezza e l'apatia (mancanza di motivazione).
    Questa religione è la religione della determinazione, dell'ambizione e del coraggio.
    A combatterla, la religione, ci sono la pigrizia e l'ignoranza.

  7. Lega il tuo cuore ad Allah

    Lega il tuo cuore ad Allah con il du'a (invocazioni), con la richiesta di perdono (istighfar) e recitando costantemente il Corano.
    Questa è la ricetta per ripulire il cuore e rinfrescare la nostra anima oltre che ad avvicinarci ad Allah.

  8. Legati ai Sapienti

    Stabilisci un legame con i Sapienti conosciuti per il loro sforzo per la religione. Se marcerai con loro, avrai molti benefici.

  9. Organizza il tuo tempo

    Se hai una routine sfruttala. Tu sai che hai delle cose, degli incontri che fai giornalmente, settimanalmente, mensilmente o annualmente per cui preparati per questi incontri.
    Es: le persone che incontri tutti i giorni, il giorno alla settimana che passi con la famiglia, il convegno annuale...

  10. L'Islam pensiero fisso

    Abbi l'Islam come pensiero fisso, per cui tutto ciò che farai dal momento in ti sveglierai fino a quando non andrai a dormire sarà per l'Islam.
    Il tuo camminare, il tuo pensare, il tuo spendere soldi, il tuo lavoro e il tuo parlare saranno per Allah e per servire la Sua religione.

  11. Fai del bene sempre

    Ovunque ci sia la possibilità di fare del bene fallo. Non esitare, rimandare o tralasciare qualsiasi occasione.

martedì 30 aprile 2013

La Sindrome di Stoccolma degli Arabi


La Sindrome di Stoccolma degli Arabi

Dalla storia dei Figli di Israele e della loro liberazione dalle mani di Faraone traiamo molti insegnamenti che possono essere utili a noi musulmani, specialmente oggi,  nella realtà e nell'epoca storica che stiamo vivendo.
I Figli d'Israele erano in terra d'Egitto, schiavi e sottomessi a Faraone nonostante conoscessero il messaggio del Puro Monoteismo.

Una volta liberati da Mosè, grazie ad Allah, essi non ce la fecero a cambiare totalmente il loro stile di vita, che era ormai diventato dipendente da una cultura fatta di vizi, usanze, culti che si erano ramificati nel loro cuore.

Allah diede loro la libertà, il cibo migliore e una Guida da seguire.

Ma essi non vollero e non ringraziarono Allah per queste grazie e chiesero di vedere Allah per credere in Lui, chiesero di avere un idolo, una statua da adorare e fecero il vitello d'oro e invece di mangiare il cibo più buono, la manna e le quaglie, chiesero di avere fave, lenticchie, cipolle, aglio...

Molti musulmani arabi oggi sono nella stessa situazione, e lo dico da musulmano arabo.

Ieri gli arabi d'Egitto, Libia, Tunisia e Siria erano muti di fronte alle ingiustizie dei tiranni che li "governavano" e oggi, una volta che la voce si è alzata contro il tiranno, tutti sono diventati degli esperti di politica economica, politica sociale, politica internazionale ecc ecc ...e ognuno prende a modello un fantomatico paese "democratico" che a loro dire gli permetterebbe di vivere meglio, permetterebbe alle persone di essere libere...

Ecco che in Tunisia una persona per protestare si deve denudare.
Ecco che in Egitto per essere "democratici" si debba insultare il presidente e dire parolacce in TV ed essere tutti controcorrente...
Ecco che tutti i Siriani ora hanno chiaro da che parte stare.

In tutto questo Allah, il Corano e la Sunnah dove stanno?

Soffriamo della sindrome dell'uomo bianco? Soffriamo di complessi di inferiorità?

Siamo forse come i figli di Israele che una volta liberati vorranno il vitello d'oro? Eppure loro videro con i loro occhi la potenza di Allah quando divise il mare per liberarli, fece scendere le piaghe sull'Egitto, la Torah, il cibo...ma non resistettero...non vollero migliorare, ma vollero essere come i loro aguzzini...quella che oggi chiameremmo la sindrome di Stoccolma...l'amore profondo per chi ti ha rovinato.


wallahu a'lam

Usama el Santawy


  

Surat al Baqarah
40. O figli di Israele, ricordate i favori di cui vi ho colmati e rispettate il Mio patto e rispetterò il vostro. Solo Me dovete temere.
41. E credete in ciò che ho fatto scendere a conferma di quello che già era sceso su di voi e non siate i primi a rinnegarlo: non svendete i Miei segni per un prezzo vile. E temete soltanto Me.
42. E non avvolgete la verità di menzogna e non nascondete la verità ora che la conoscete.
43. E assolvete all'orazione, pagate la decima e inchinatevi con coloro che si inchinano.
44. Ordinerete ai popoli la carità e dimenticherete voi stessi, voi che leggete il Libro? Non ragionate dunque?
45. Cercate aiuto nella pazienza e nell'adorazione, in verità essa è gravosa, ma non per gli umili
46. che pensano che invero incontreranno il loro Signore e che invero torneranno a Lui.
47. O Figli di Israele, ricordate i favori di cui vi ho colmati e di come vi ho favorito sugli altri popoli del mondo.
48. E temete il Giorno in cui nessun'anima potrà alcunché per un'altra, in cui non sarà accolta nessuna intercessione e nulla potrà essere compensato. Essi non saranno soccorsi.
49. E [ricordate] quando vi abbiamo liberato dalla gente di Faraone che vi infliggeva le torture più atroci!... Sgozzavano i vostri figli e lasciavano in vita le vostre femmine. In ciò vi fu un'immensa prova da [parte del] vostro Signore.
50. E quando abbiamo diviso il mare per voi, quindi vi abbiamo tratti in salvo e abbiamo annegato la gente di Faraone, mentre voi stavate a guardare.
51. E quando stabilimmo con Mosè [un patto in] quaranta notti... e voi vi prendeste il Vitello e agiste da iniqui.
52. Ma Noi vi perdonammo: forse ne sareste stati riconoscenti.
53. E quando abbiamo dato a Mosè il Libro e il Discrimine*: forse sarete ben guidati!
*[“il Discrimine” (al-Furqân): lo strumento per distinguere il vero dal falso. E’ uno dei nomi del Corano)]      
54. E quando Mosè disse al suo popolo: “O popol mio, invero vi siete fatti un grande torto prendendovi il Vitello. Pentitevi al vostro Creatore e datevi la morte: questa è la cosa migliore, di fronte al vostro Creatore”. Poi Allah accolse il vostro [pentimento]. In verità Egli accoglie sempre [il pentimento], è il Misericordioso
55. E quando diceste: “O Mosè, noi non ti crederemo finché non avremo visto Allah in maniera evidente”. E la folgore vi colpì mentre stavate guardando.
56. Poi vi resuscitammo dalla morte: forse sarete riconoscenti.
57. E vi coprimmo con l'ombra di una nuvola, e facemmo scendere su di voi la manna e le quaglie: “Mangiate queste delizie di cui vi abbiamo provvisti!”. Non è a Noi che fecero torto, bensì a loro stessi.
58. E quando dicemmo: “Entrate in questa città e rifocillatevi dove volete a vostro piacimento; ma entrate dalla porta inchinandovi e dicendo "perdono". Noi perdoneremo i vostri peccati ed aumenteremo coloro che avranno operato il bene”.
59. Ma gli empi cambiarono la parola che era stata data loro. E facemmo scendere dal cielo un castigo sugli empi, per castigare la loro perversione.
60. E quando Mosè chiese acqua per il suo popolo, dicemmo: “Colpisci la roccia con il tuo bastone”. E, improvvisamente, sgorgarono dodici fonti, e ogni tribù seppe dove doveva bere! “Mangiate e bevete il sostentamento di Allah e non spargete la corruzione sulla terra.”
61. E quando diceste: “O Mosè, non possiamo più tollerare un unico alimento. Prega per noi il tuo Signore che, dalla terra, faccia crescere per noi legumi, cetrioli, aglio, lenticchie e cipolle!”. Egli disse: “Volete scambiare il meglio con il peggio? Tornate in Egitto, colà troverete certamente quello che chiedete!”. E furono colpiti dall'abiezione e dalla miseria e subirono la collera di Allah, perché dissimulavano i segni di Allah e uccidevano i profeti ingiustamente. Questo perché disobbedivano e trasgredivano.

domenica 21 aprile 2013

Gli uomini sono Protettori delle donne e le devono mantenere


  Gli uomini sono Protettori delle donne e le devono mantenere

 
 [4.34] Gli uomini sono i protettori e i manutentori  delle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande.

(الرِّجَالُ قَوَّامُونَ عَلَى النِسَاء بِمَا فَضَّلَ اللَّهُ بَعْضَهُمْ عَلَى بَعْض ٍ وَبِمَا أَنفَقُوا مِنْ أَمْوَالِهِمْ فَالصَّالِحَاتُ قَانِتَاتٌ حَافِظَات ٌ لِلْغَيْبِ بِمَا حَفِظَ اللَّهُ وَاللاَّتِي تَخَافُونَ نُشُوزَهُنَّ فَعِظُوهُنَّ وَاهْجُرُوهُنَّ فِي الْمَضَاجِعِ وَاضْرِبُوهُنَّ فَإِنْ أَطَعْنَكُمْ فَلاَ تَبْغُوا عَلَيْهِنَّ سَبِيلا ً إِنَّ اللَّهَ كَانَ عَلِيّا ً كَبِيرا)


Che cosa vuol dire che gli uomini sono "protettori e che devono mantenere" le donne?

Per rispondere a questa domanda, dobbiamo prima guardare la parola araba che stiamo traducendo come "protettori e manutentori". Questa parola è "qawwamun" il plurale di "qawwam".

Questa parola - qawwam - a sua volta, è una forma enfatica della parola "Qayyim", il che significa una persona che gestisce gli affari degli altri. Il Qayyim di un popolo è colui che governa i loro affari e dirige il loro corso.

Allo stesso modo, il Qayyim di una donna è o il marito o il suo tutore - quello che deve prendersi cura di lei garantendole e soddisfacendo i suoi bisogni. Quando Allah dice: {Gli uomini sono il qawwamun delle donne ...} significa - e Allah ne sa di più - che gli uomini sono ritenuti responsabili per la gestione degli affari delle donne e sono responsabili per le donne che sono sotto la loro cura.

Un marito, quindi, ha la responsabilità di prendersi cura di sua moglie, proteggendola, difendendo il suo onore, e soddisfacendo le sue esigenze per quanto riguarda la sua religione e la sua vita mondana. Ciò non significa - come tutti e troppe persone hanno erroneamente supposto - che egli ha il diritto di comportarsi ostinatamente verso di lei, costringerla, sottoponendola  alla sua volontà, sopprimendo  la sua individualità, e quindi negando  la sua identità.

Il suo status come protettore e manutentore è quello di responsabilità pura, responsabilità pura, e non di una posizione di autorità. E questa richiede che lui sappia usare il  buon senso, pensando  bene a quello che fa, con esercizi di pazienza. Ciò significa che non può essere affrettato e sbrigativo nelle sue decisioni. Ciò non significa che egli può ignorare le opinioni di sua moglie e di sminuire la sua personalità perché troppo  buona.



Perché L'Islam rendere gli uomini i Protettori e manutentori di donne?

Il versetto ci dà due ragioni per le quali agli uomini è stato dato questo onere. Allah dice: {... a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre ...} e {... e perché spendono [per esse] i loro beni } Un problema sorge quando si dice che gli uomini hanno una preferenza per le donne.

Poi andremo a vedere anche tutte quelle organizzazioni, istituti, e gli attivisti che chiedono la parità delle donne, saltando in piedi pronti a combattere per questa causa, e andando allo sconto su tutti i tipi di pensiero. Piuttosto, dovrebbero mettere in pausa il loro cervello abbastanza a lungo per capire bene cosa significa quando Allah dice: {... a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre ...} Questa comprensione può essere raggiunta solo alla luce del Corano e della Sunnah e della loro applicazione.

Quelli che insistono nel far valere i diritti delle donne e sostenendo che la donna nell'Islam è oppressa e che l'Islam non fa giustizia alla donna, sono spinti fino al punto in cui trasgrediscono contro i testi stessi del Corano e della Sunnah. In nome dell’ "uguaglianza", esigono assoluta uniformità in materia di eredità, e in ogni altra cosa in cui la distinzione tra i sessi è evidente.

Questo ci riporta alla questione di ciò che il versetto dice. Sta ad indicare che vi è una certa preferenza intrinseca degli uomini sulle donne, qualcosa che è incorporata nella loro stessa natura? Gli studiosi del commentario coranico hanno adottato due approcci su questo argomento.

Il primo approccio è quello di sottoporre la questione del versetto al trucco naturale di uomini e donne, per quanto riguarda i loro intelletti, i loro diversi modi di pensare, e dei loro punti di forza naturale. Essi hanno scoperto che gli uomini, per natura, sono più di sangue caldo, tendenti più verso la forza, mentre la natura femminile è più fresca, e tende più verso la dolcezza e la debolezza.

Il secondo approccio è quello di guardare la cosa da un punto di vista giuridico, Allah ha  infatti imposto agli uomini di pagare le doti per le donne che desiderano sposarsi e ha fatto gli uomini responsabili di spendere per le donne e di fornire a loro tutto ciò che gli necessita. Questa è la preferenza che gli uomini hanno su di loro.

Allo stesso modo, Allah ha posto la profezia solo agli uomini, in quanto non vi è mai stata una donna profeta. Allo stesso modo, Allah ha posto negli uffici di autorità politica suprema e negli obblighi del jihad il dominio esclusivo agli uomini.

La questione della testimonianza si è sviluppata in questo senso, perché Allah dice: { Chiamate a testimoni due dei vostri uomini o in mancanza di due uomini, un uomo e due donne, tra coloro di cui accettate la testimonianza, in maniera che, se una sbagliasse l'altra possa rammentarle} (Al-Baqara 2: 282).

Altri utilizzano l’approccio di citare  gli atti di culto, come il fatto che la preghiera del Venerdì e la preghiera congregazionale è  prescritta solo per gli uomini, e non è resa obbligatoria alle donne. Il fatto che gli uomini possono avere quattro mogli, mentre le donne non possono avere più di un marito, o il fatto che gli uomini hanno la possibilità esclusiva del divorzio immediato è stato visto come un voler discriminare la donna.

Rispetto a entrambi questi approcci, ci sono due osservazioni che possiamo fare:



La prima è che i seguaci di entrambi gli approcci concordano su una preferenza degli uomini sopra donna sulla base delle parole di Dio: {... a e perché spendono [per esse] i loro beni.}

La seconda è che le opinioni dei commentatori per quanto riguarda la preferenzialità o meno dell’uomo sulla donna,  si riferisce alla natura stessa di uomini e donne, ed è tutto basato sulle loro opinioni discrezionali (ijtihad) in merito alla loro comprensione del versetto.

In ogni caso, sarebbe giusto dire che Allah ha infatti scelto gli uomini per certe distinzioni - Profezia, l’amministrazione politica suprema, il jihad, e il servizio militare, tra le altre cose - e questo  perché gli uomini hanno una natura diversa rispetto a quella delle donne . Questa è una conclusione che tutte le persone ragionevoli dovrebbero concordare.

 Dobbiamo rimanere consapevole del fatto che gli uomini e le donne sono creazioni di Allah, e che Allah non avrebbe mai oppresso nessuna delle sue creature. Egli prepara ogni sua creazione per lo scopo per il quale è stata creata e dispensa le abilità innate necessarie per realizzare tale scopo.

Allah ha dato delle qualità esclusive alle donne come la gravidanza e il far nascere e crescere i bambini per poi  accudirli amorevolmente. Pertanto, lei è per sua natura già gravata della cura che comporta la sua unione con un uomo, nel momento in cui si forma la famiglia, ed è per lei un’ immensa responsabilità.

E come tutte le grandi responsabilità, non può essere affrontata con leggerezza, senza il fisico, la tranquillità mentale, ed emozionale che Allah ha concesso esclusivamente alle donne.

Su questa base, è giusto che Allah abbia dato il resto dell’onere all'altra metà dell'umanità - gli uomini – che hanno il compito di soddisfare le esigenze di queste donne e di proteggerle, ed è per questo che Egli ha concesso agli uomini la forza fisica, mentale ed emozionale che gli permetta  di eccellere nel fare ciò che è stato prescritto per loro.

Inoltre, gli uomini devono essere finanziariamente responsabili per le donne che sono sotto la sua cura, dal momento che questa è una conseguenza necessaria per le funzioni che è chiamato a svolgere. Questi due elementi sono, in sostanza, ciò di cui parla il versetto.

E 'interessante notare che gli esempi forniti dai commentatori che seguono l'approccio giuridico - come la responsabilità della profezia, la gestione politica suprema, il servizio militare, e il culto come la chiamata alla preghiera congregazionale - sono meramente consequenziale della naturale propensione degli uomini.

La ragione per cui tali compiti sono indicati per gli uomini è perché gli uomini non sono altrimenti preoccupati degli oneri domestici che impedirebbero loro di realizzarli. Anche se quello Profetico, per esempio, rappresenta il più alto onere che un uomo possa ricevere, non è affatto la causa del motivo per cui gli uomini sono i protettori e manutentori delle donne.

L’onere profetico, non è nemmeno lontanamente indicativo di qualunque generale di preferenza degli uomini sulle donne. E' solo un dato di fatto, che tutti i profeti erano uomini.

Allo stesso modo, quando guardiamo i doveri religiosi come fare la chiamata alla preghiera, o condurre la preghiera, dando il sermone del Venerdì, dobbiamo riconoscere che questi compiti sono stati dati agli uomini per decreto della legge islamica.

Devo infine ribadire che la protezione e la manutenzione data agli uomini, verso le donne non implica la negazione dell’ identità della donna, sia nel contesto della casa che della  sua posizione nella società in generale. Si tratta semplicemente di espletare il proprio ruolo  all'interno dell'ambiente familiare in modo che questa importante istituzione sociale possa essere adeguatamente gestita e salvaguardata.

La presenza di un responsabile in un determinato istituto non nega o sminuisce l'individualità dei diritti delle persone che ne fanno parte e che lavorano per esso. L'Islam ha chiaramente definito quale sia la protezione e la manutenzione che alle donne spetta da parte degli uomini - la cura e la protezione, le buone maniere e i comportamenti corretti, e tutte le passività ad esso associati.

… o imposto agli uomini nell’ Islam di proteggere e mantenere le donne dovrebbe essere visto nel contesto della differenza della loro predisposizione naturale con lo scopo di  garantire al meglio gli interessi delle donne.

Il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui), non era un imperatore che troneggiava sopra la sua famiglia.

Osservando attentamente la sua vita, troveremo la testimonianza più eloquente di quanto detto sopra - che la protezione di un uomo e la manutenzione delle donne in nessun modo comporta ostinazione, costrizione o sottomissione.

Aisha disse di suo marito (il Profeta Muhammad “pace e benedizione su di lui”):

"Quando era in casa, era totalmente coinvolto nei lavori domestici." (Autenticato da Al Albani)

Il Profeta Muhammad è stato molto clemente. Una delle sue mogli una sera si svegliò  nel cuore della notte e scoprì che il Profeta (pace e benedizione su di lui) non era accanto a lei, anche se era la notte che toccava stare in sua compagnia. Pensando che fosse andato da qualche altra moglie si apprestò ad andare a chiudergli la porta in faccia, Quando il Profeta (pace e benedizione su di lui)  tornò dopo poco tempo, scoprì che lei lo aveva chiuso fuori di casa, e lui gentilmente le chiese di aprire la porta,mentre lei dall’altro lato della porta lo affronta sul perché era uscito. Egli rispose che semplicemente aveva bisogno di andare in bagno.

Lui non si arrabbiava mai e risolveva i loro problemi con la saggezza, dolcezza e sensibilità,  e mai con asprezza. Questo ci mostra l’esempio di come viene svolto il ruolo di un uomo come fa da protettore e manutentore di una donna.

In un’altra occasione,il Profeta (pace e benedizione su di lui), rimproverò  Hafsah la sua co-sposa  perché si era rivolta a Safiyyah chiamandola  "la figlia di un Ebreo". Questo era vero, perché il padre di Safiyyah, Huyayy ibn Akhtab, era in realtà un Ebreo che era morto senza mai accettare l'Islam.. Così, quando Safiyyah  sentì queste parole cominciò a piangere . Il Profeta (pace e benedizione su di lui), entrò in quel momento e chiese ad Safiyyah perché stesse piangendo. Ed ella rispose:

"Hafsah mi ha chiamato la figlia di un Ebreo."

E il Profeta (pace e benedizione su di lui) rispose:

"In verità, tu sei la figlia di un profeta, tuo zio era anche un profeta, e tu sei la moglie di un Profeta, perciò le cos’ha di cui vantarsi sopra di voi?"

Poi si rivolse ad Hafsah e le disse:

"Temete Allah, O Hafsah." (Ahmad)

In un’altra  narrazione, il Profeta si rivolse a Safiyyah dicendole:

«Perché non gli hai risposto: 'Come si può essere migliori di me quando Muhammad è mio marito Aaron è mio padre, e Mosè è mio zio?.». (At-Tirmidhi)



Safiyyah era una discendente di Aronne (pace su di lui). Così, quando Hafsah insinuò che Safiyyah era la figlia di un Ebreo risultava come qualcosa di brutto, il Profeta (pace e benedizione su di lui) ha in quel momento mostrato ad Hafsah un altro modo di vedere le cose: che Safiyyah era la discendente del profeta Aronne e che suo zio era Mosè, e che suo marito era Muhammad (pace e benedizione su tutti loro), quindi non c'era alcun motivo per lei di vergognarsi.

Chiunque si prenda carico dunque dello status di  protettore e manutentore delle donne e lo usa come pretesto per opprimere le donne sta commettendo un crimine contro l'Islam. L'Islam ha garantito alle donne i loro diritti in quanto individui, compreso il diritto di avere e di esprimere le proprie opinioni.

La Sunnah è piena di esempi di questo tipo. Abbiamo, per esempio, la storia di Khawlah bint Tha `labah che andò a lamentarsi dal  Profeta (pace su di lui) di suo marito che le disse che non avrebbe mai più fatto  sesso con lei, secondo la formula del “zhar” che paragona la moglie alla schiena della propria madre, al che discese il seguente versetto del Corano:

{Allah ha davvero ascoltato le parole della donna che si lamentava con voi riguardo al marito e portava la sua supplica ( preghiera) davanti ad Allah ...} (Al-Mujadilah 58: 1) a cui seguono altri versetti che  proibiscono di opprimere la propria moglie. Poi possiamo guardare anche al caso di Khansa ', il cui padre la sposò senza la sua approvazione, ed il Profeta (pace e benedizione  su di lui) diede l’autorizzazione che il suo matrimonio fosse annullato.

In un altro caso, una giovane donna si lamentò con Aisha, dicendogli:

"Mio padre mi ha sposata al figlio di suo fratello, al fine di elevare il suo status sociale. Tuttavia, io lo odio. "

Quando il Profeta (pace su di lui) sentì il suo reclamo, diede  la possibilità a quella donna di annullare il suo matrimonio. Dicendogli:

"O Messaggero di Allah! Ho accettato quello che mio padre ha fatto. Tuttavia, volevo sapere se le donne avevano il diritto di scelta in materia. "(An-Nasa'i)

Poi abbiamo la storia di Burayrah e di suo marito Mughith. Entrambi erano schiavi. Quando Burayrah  acquisì la sua libertà, non sapeva se questo gli permetteva di avere  il diritto legale di stare con suo marito che era ancora uno schiavo, oppure di lasciarlo. Così scelse di lasciarlo e lui pianse e la scongiurò di tornare da lui. Il Profeta (pace e benedizione su di lui) le disse:

"Se solo tornaste da lui."

Ed ella rispose: "O Messaggero di Allah! Mi state comandando di farlo? "

Ed Egli rispose:

"No. Io vi supplico solo a suo nome ".

Ed ella rispose: "Allora non ho bisogno di lui." (Al-Bukhari)

In un'altra occasione, una donna che venne dal Profeta (pace e benedizione su di lui), lamentandosi che agli uomini viene data la l’opportunità di svolgere il servizio militare, di unirsi alla preghiera congregazionale, e altre cose, mentre per le donne non è così. Il Profeta (pace su di lui) le fece sapere che lui era molto contento per la sua domanda, e gli fornì un’altrettanta cortese risposta.

Durante il regno del califfo Umar ibn al-Khattab, abbiamo la storia di una donna che lo rimproverò mentre egli si trovava  sul pulpito per pronunciare una sentenza. In questa occasione, Umar disse  pubblicamente: "Umar si sbaglia e questa donna ha ragione."

Siamo in grado di andare avanti citando esempi del diritto delle donne e di parlare di come alcune di queste sono state delle maestre per i propri mariti, e furono consulenti dei loro marito nei momenti difficili.

Da quanto detto, dovremmo essere in grado di capire in cosa consiste lo status degli uomini come protettori e manutentori delle donne vedendolo nella giusta prospettiva.

venerdì 19 aprile 2013

La saggezza del Profeta ad Al-Hudaibiyah


La saggezza del Profeta ad Al-Hudaibiyah

A volte, incontriamo degli eventi o situazioni critiche  che cambiano la nostra vita, e che Allah decreta per noi, con uno scopo prestabilito.

In un primo momento, questo scopo potrebbe non essere evidente, ma potrebbe diventare evidente a lungo termine, forse anche dopo  molti anni, quando il trascorrere degli eventi mette in luce il perché Allah ha fatto in modo che tutto ciò accadesse .

Allah Ta’ala, nella Sua saggezza suprema, a volte ci nasconde delle sottili sfumature, che fanno parte del nostro destino e che solo a lungo termine riusciamo a comprendere pienamente.

Il Corano descrive l'evento della stesura del trattato di Hudaibiyah come una "vittoria netta", nel primo versetto della sura Al-Fath . Tuttavia, per ironia della sorte, o dovremmo dire un pò 'paradossalmente”, quando questo evento si verificò,  i musulmani che avevano preso parte a questi fatti  accanto al  Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui), avevano ritenuto questo evento come tutt'altro che una vittoria, e solo dopo gli divenne chiaro che quell’episodio era un bene per loro, entrando  a far parte delle pietre miliari della storia dell’Islam.

In realtà, in quel momento erano tutti  piuttosto mortificati e arrabbiati per il modo in cui le cose stavano andando, e alcuni di loro addirittura si spinsero fino a mettere in discussione il Profeta (pace su di lui) criticandolo sulla scelta di aver lasciato che le cose si evolvessero in quello che sembrava essere una situazione  completamente a sfavore degli interessi e i benefici dell'Islam e dei musulmani.

Il Profeta Mohammed (pace e benedizione su di lui) ebbe un sogno, nel quale si vedeva che compiva una `Umrah a Mecca insieme ai suoi compagni. I sogni profetici sono vere profezie, quindi, con grande gioia dei suoi compagni, decise di partire con loro da Madinah verso Makkah intraprendendo  un tranquillo viaggio di pellegrinaggio, nello stato sacro di  ihram senza armi, e con gli animali sacrificali al seguito, nonostante ci fossero nel’aria segnali di ostilità tra loro e i Quraysh.

Quando i Quraysh sentirono che la  congregazione musulmana si avvicinava, andarono subito a cercare conferma, scoprendo che era vero, e che i musulmani si stavano avvicinando a Mecca con l’intento non violento di  eseguire `Umrah  intorno ai recinti di Al-Masjid al-Haram. `Umrah  era un pellegrinaggio considerato un rito sacro, anche ai tempi della religione pagana tra gli arabi .

Questo evento aprì finalmente  la strada ai negoziati di pace tra i Quraysh e il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui), che portò alla creazione di una tregua tra le due parti. Ci sono diversi punti da evidenziare sulla saggezza e la moderazione che il Profeta Muhammad usò durante il trattato di Al-Hudaibiyah al fine di garantire che l'Islam potesse prosperare attraverso questo percorso  di  pace:
La prima accortezza fu proprio quella di “Non rimproverare i suoi seguaci demoralizzati e non rispondere arrabbiato”

Le condizioni del trattato Al-Hudaibiyah rappresentarono  una sfida per il Profeta Muhammad, (pace e benedizione su di lui) perché si trovò per la prima volta ad incontrare  il risentimento e l’insoddisfazione dei suoi seguaci per quanto riguarda il modo in cui lui si era accordato alle richieste dei miscredenti.
Finora, i musulmani avevano sempre obbedito istantaneamente ai comandi del Profeta Muhammad, e gli avevano sempre fornito un inflessibile sostegno. Ma questa volta, durante questo episodio storico che ha avuto luogo presso Al-Hudaibiyah, questo non accadde.

Il Profeta Muhammad(pace e benedizione su di lui) intraprese dei negoziati con i Quraysh attraverso un trattato di pace redatto tra loro, che mise fine agli scontri tra loro per dieci anni. Alcune disposizioni nel presente trattato, andavano palesemente contro gli interessi dei musulmani, e sfacciatamente a favore dei

Quraysh. Alcune di queste condizioni erano:
- Che i musulmani sarebbero tornati a Medina per poi tornare l'anno prossimo per eseguire `Umrah, ma solo per tre giorni
- Che ogni musulmano che fuggì a Medina da Mecca sarebbe tornato da loro;
- Che ogni musulmano che era tornato da Madinah non sarebbe più tornato da loro.
Il finale, più ambito, era la condizione  che non ci sarebbe stata più alcuna lotta tra loro per dieci anni.
Quando il Profeta (pace e benedizione su di lui) accettò le condizioni, i suoi fedeli seguaci erano sbalorditi, per non dire infuriati. Per la prima volta da quando aveva iniziato la sua missione, il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) li guardava mentre tutti gli esprimevano sentimenti di rabbia, rifiuto e indignazione per la sua acquiescenza e per aver accettato le richieste ingiuste dei Quraysh. La maggior parte di loro, hanno trovato praticamente impossibile il dover accettare di tornare a Medina senza eseguire `Umrah quell'anno. Questo divenne  evidente quando il Profeta chiese loro di uscire dalla loro condizione di Ihram e di sacrificare i loro animali, e glielo chiese tre volte, senza che  nessuno di loro mosse un dito.

La saggezza concede immensa lungimiranza, discernimento e buon senso a chi la possiede, fu così infatti che Il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) quando stipulò questi trattati di Al-Hudaibiyah ebbe molto tatto, pazienza e moderazione con i Quraysh e con i loro pregiudizi e le loro richieste ingiuste.

L'obiettivo del Profeta infatti era quello di diffondere il messaggio dell'Islam in  lungo e in largo. La sua visione era di vedere l'Islam crescere, prosperare e ottenere stabilita non solo al suo interno, ma anche fino ai confini dell'Arabia.
Al fine di realizzare questa sua visione a lungo termine, fu  abbastanza saggio da lasciare che i Quraysh supponessero di aver "vinto" su di lui, accettando le loro richieste. In poche parole, sì, all'apparenza la 'vittoria' sembrava essere la loro …, ma, nella sua grande  saggezza, il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) sapeva già da prima che quello sarebbe stato  solo l'inizio della svolta che sarebbe diventata  il trampolino di lancio per la conquista dell'Islam, non solo a Makkah, ma nell'intera penisola araba.

Non è cosa comune al giorno d'oggi , vedere i leader delle diverse fazioni politiche, religiose o di altri schieramenti fare  commenti sprezzanti sulla vicenda, anche durante i colloqui di pace, incontri civili, o trattative di cessate il fuoco?

Il Profeta Muhammad ebbe una pazienza esemplare al momento di dover negoziare il trattato di pace di Al-Hudaibiyah con i delegati dei Quraysh che venivano a parlare con lui. Per esempio, quando il più impudente tra loro `Urwa ibn Mas'ud, leader principale dei Quraysh, stava parlando con lui, divenne irrispettoso verso il Profeta, e cercò di tirargli la barba, ma Il Profeta non reagì.

Il Profeta (pace e benedizione su di lui) aveva un  quadro molto più ampio in mente – quello di ottenere il benessere e il successo dell'Islam - è per questo che è stato molto tollerante, davanti a tutti gli attacchi personali, voleva trovare il modo di facilitare una tregua con i Quraysh che infatti poi culminò nel famoso trattato di pace che  avrebbe permesso ai musulmani di riguadagnare l'ingresso nel centro, della città sacra della Mecca, consentendo in tal modo all'Islam di diffondersi e  crescere, compiendo così la sua missione.
Quando il trattato di Al-Hudaibiyah era in fase di elaborazione, il Profeta (pace e benedizione su di lui) chiese ad Ali ibn Abi Talib di scrivere in fondo allo stesso la sua firma  come "Muhammad il Messaggero di Allah", a cui i Quraysh obiettato, dando la ragione al fatto che loroi non credevano che lui fosse il messaggero di Allah, così si rivolsero al Profeta (pace e benedizione su di lui) dicendogli: “come possiamo  accettare un trattato che viene firmato in questo modo?” Ed insistettero finché il suo nome non venne scritto in basso come "Muhammad ibn Abdullah".

Il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) accolse prontamente tale richiesta, nonostante fosse un rifiuto aperto al suo status di profeta di Allah. Ci sono pochi uomini oggi che possono permettere al proprio  ego di essere schiacciato in questo modo, e indebolire il loro onore personale, per il bene di tutti e della conservazione e la propagazione dell'Islam.

Trattare con una folla di seguaci demoralizzati e tristi che per la prima volta non rispondeva alle sue richieste, rifiutando di fare quel che gli diceva di fare, (cioè di uscire dallo stato di  ihram ed eseguire la macellazione degli animali), il Profeta (pace e benedizione su di lui) si ritirò da sua moglie, Umm Salamah, e si confidò con lei su questa situazione e Umm Salamah gli disse :
"O Profeta di Allah, è questo che vuoi? Allora esci fuori  e non rivolgere a nessuno di loro la parola, fino a quando non abbatteranno il loro sacrificio e chiameranno il barbiere per farsi radere la testa. "
Quando il Profeta (pace e benedizione su di lui) fece così, essi si alzarono e offrirono i loro sacrifici. Al-Hafiz Ibn Hajar disse in merito a questo episodio: "questo indica la virtù della consultazione, e il  permesso di consultare una moglie virtuosa quando si è in difficoltà su qualche decisione."

Un leader saggio consulta la moglie in materie che riguardano il successo "la gestione delle risorse umane" e dei suoi subordinati o seguaci, soprattutto se lei è virtuosa, competente e saggia. Ogni uomo musulmano che si trovi in ​​una posizione di leadership dovrebbe pertanto, considerare questo gesto non al di sotto della sua dignità, o un colpo al suo ego, ma andare da sua moglie e chiederle consiglio su cosa fare,  quando si trova di fronte a un dilemma e non riesce a prendere una decisione.
Se il profeta divinamente guidato consultava la moglie su come rivolgersi a più di un migliaio di uomini per farli obbedire al suo comando, gli uomini musulmani al giorno d'oggi dovrebbero seguire il suo esempio, e non minare la consultazione alle loro mogli, anche nelle questioni relative all’amministrazione o la gestione dei dipendenti della loro azienda. Un altro punto da notare è che il Profeta (pace e benedizione su di lui) portò con se sua moglie anche nel lungo e faticoso viaggio  da Madinah a Makkah! Ciò indica che  un uomo dovrebbe cercare di mantenere la propria moglie in sua compagnia, per quanto gli è possibile, anche durante i viaggi faticosi, per effettuare il pellegrinaggio nello stato di ihram.

La vera vittoria

Narrato Abu Wail:
Eravamo in Siffin e Sahl ibn Hunaif si alzò e disse: "O gente! Incolpate voi stessi! Eravamo con il Profeta il giorno della Hudaibiyah, e se fossimo stati chiamati a combattere, avremmo combattuto.

Ma Omar Ibn Al Khattab venne e disse:
"Messaggero di Allah! Non siamo forse nel giusto e gli avversari dalla parte del torto? "

Il Profeta disse: "Sì".

Umar ha detto, "non sono forse in paradiso le nostre genti uccise mentre  le loro sono nell'inferno?"

Egli disse: "Sì".

Umar disse: "Allora perché dovremmo accettare termini così duri per le questioni riguardanti la nostra religione? Dovremmo tornare al giudizio di Allah  tra noi e loro? "

Il Messaggero di Allah disse: "O Ibn Al-Khattab! Io sono il messaggero di Allah, e Allah non mi ha mai denigrato. "Allora Umar andò da Abu Bakr e gli disse la stessa che aveva detto al profeta.

A quel punto, Abu Bakr disse (a Umar): "Egli è il messaggero di Allah e Allah non lo denigra."

Fu in quel momento che discese la sura Al-Fath che fù  rivelata e il Profeta la recitò fino alla fine di fronte a Umar.

Alchè Umar chiese: "Messaggero di Allah! È stata una vittoria? "

E il Profeta Muhammad gli rispose: "Sì". (Al-Bukhari e Muslim)


Come ho detto all'inizio di questo articolo, alcune "vittorie" della vita iniziano come battute d'arresto o apparenti sconfitte, con rabbia, rifiuto e dolore come la reazione iniziale e i colpi di scena.
I mulini macinano lentamente, e così passano gli anni passano e gli eventi si susseguono, e ci si accorge come Allah favorisce il suoi servi sinceri  sui suoi nemici e li fa uscire unanimemente vittoriosi alla fine.

Come il Profeta Muhammad educava i bambini


Come il Profeta Muhammad* educava i bambini


"Andate via!"

"Smettila, mi dai fastidio!"

E’ considerato 'normale' al giorno d'oggi che i genitori affrontino i loro figli piccoli con tono e parole sprezzanti.

I genitori, così come gli insegnanti, perdono facilmente la pazienza specie quando hanno a che fare con bambini molto intelligenti, curiosi, energici, coraggiosi e sicuri di sé .

I bambini sono una grande benedizione di Allah, e la loro buona educazione getta le basi per una struttura familiare stabile.

Mentre la maggior parte di noi sono ben consapevoli che i genitori nell’Islam hanno grandi diritti spesso si tende a trascurare il fatto che anche i bambini hanno i loro diritti nell’islam e adempiere a questi diritti diventa un obbligo..
Anche il feto nel grembo materno dispone di diritti nell’islam, sia sui temi di successione, così come nelle decisioni in materia di divorzio.
Il Profeta Muhammad (saws) ha gestito molte situazioni che coinvolgevano i neonati e i bambini piccoli dimostrando sempre molta pazienza e bonarietà.

Allah ci ha ordinato nel Corano di prendere l’esempio del Profeta Muhammad (saws) egli è come un biglietto per guadagnare il Suo compiacimento per l'altra vita, dovremmo quindi vedere come il nostro amato Profeta Muhammad (saws) correggeva e rimproverava i bambini piccoli ogni volta che facevano qualcosa di sbagliato, dando prova di grande pazienza e tolleranza.

TOLLERANZA VERSO I BISOGNI INFANTILI

I bambini sotto l'anno di età sono teneri, paffuti e adorabili, fasci di gioia che tutti amano baciare, abbracciare, coccolare e portare in giro.
Questo fino a quando non fanno qualcosa di maleodorante nel loro pannolino.
Non appena accade questo, vediamo l'adulto che fino a poco tempo prima era entusiasta (in particolare modo gli uomini) tanto da stringerlo teneramente in braccio, cominciare a storcere il naso con disgusto e abbandonare subito il piccolo tra le braccia della madre o della tata per farlo pulire.
Tuttavia, questo non era ciò che il Profeta faceva in una situazione del genere. Egli portava spesso i bambini in grembo, anche se in quel periodo non vi erano pannolini a tenuta stagna!

Ci viene narrato da Aisha (ra):

"Un bambino è stato portato al Profeta per fare tahnik, e questo urinò su di lui, dopo di che il Profeta che aveva con sé dell’ acqua la versò sul punto dove era caduta l’urina." (Al-Bukhari)

Il Profeta Muhammad evitava di esprimere il suo disgusto o di negare immediatamente di prendere un neonato in grembo, anche quando il bambino aveva appena urinato sui suoi vestiti! Ciò indica il suo livello elevato ed esemplare di tolleranza per le fasi naturali dei neonati, infatti è cosa normale per i neonati il fatto di urinare spesso.

La lezione per noi in questo detto del Profeta Muhammad è quella di non irritarsi per le conseguenze naturali, che i bambini tendono a espletare (come ad esempio le emissioni dal naso, escrementi, o latte rigurgitato), anche se nella confusione ci si sporca i vestiti. Dobbiamo anche aiutare a pulire il disastro creatosi senza considerare che farlo è in contrasto con la nostra dignità sociale.

TOLLERARE LE LORO MARACHELLE

I bambini crescono diventando iperattivi ed energetici (specialmente i 'bambini in età prescolare'), ed amano arrampicarsi sula schiena degli adulti.

E 'ben noto che il Profeta Muhammad (saws) non solo permetteva ai bambini di questa fascia d'età di accedere all'interno della sua moschea durante la preghiera congregazionale obbligatoria, ma anche pazientemente tollerava le loro marachelle durante le preghiere, anche se queste causavano rumore o disturbo.

Ci viene narrato da Abdullah ibn Shaddad attraverso suo padre che :

"Il Messaggero di Allah (saws) una notte è venuto a condurre sia il Maghreb che 'isha', e aveva con sé Hassan e Husain. Il Messaggero di Allah si fece avanti e mise (il bambino) a terra, poi disse Takbir e cominciò a pregare. Durante la preghiera, si prostrò e fece una lunga prostrazione.
Mio padre disse: "Io alzai la testa e vidi il bambino sulle spalle del Messaggero di Allah, mentre era prostrato, così tornai alla mia prostrazione."
Quando il Messaggero di Allah finì di pregare, la gente disse:
"O Messaggero di Allah, durante la preghiera vi siete prosternato per così tanto tempo che abbiamo pensato che fosse successo qualcosa o che stavate ricevendo qualche Rivelazione."
Ed Egli rispose:
Niente di questo è successo, ma solo che mio nipote era in sella sulla mia schiena e io non volevo disturbarlo prima che lui ne avesse avuto abbastanza. (An-Nisa'i)

Questo hadith è un altro grande esempio di come il Profeta Muhammad (saws) era tollerante riguardo le marachelle dei bambini. Immaginate cosa accadrebbe oggi se un bambino piccolo nella fascia d'età dei 2-4 anni (che possono essere trasportati facilmente) salisse sul dorso di un imam in moschea durante la prostrazione. Quale pensate sarebbe stata la sua reaazione?
Eppure, il Profeta Muhammad (saws) allungava la sua prostrazione solo per lasciare che il bambino continuasse il suo divertimento e il suo gioco innocente, causando così anche una certa preoccupazione verso chi stava dietro di lui e senza dubbio anche un po 'di dispiacere per i fedeli che pregano in congregazione.

RIMPROVERARE CON LE MANI DELICATAMENTE

I bambini amano le manifestazioni fisiche di affetto, e gli piace essere coccolati.
Ci viene narrato da Abu Hurairah (ra):

"La gente era solita portare dei datteri al Messaggero di Allah subito dopo che questi venivano strappati dalla pianta. Diverse persone avevano portato i loro datteri fino a quando di fronte al Profeta non si era raccolto un grande mucchio. Un giorno Al-Hassan e Al-Husayn mentre che stavano giocando con questi datteri, uno di loro prese un dattero e se lo mise in bocca. Il Messaggero di Allah lo guardò e subito portò fuori dalla sua bocca quel dattero dicendogli: "Non sapete che i nipoti di Muhammad non mangiano ciò che gli viene dato in elemosina" (Al-Bukhari)

Il Profeta mentre si apprestava a prendere i datteri dalla bocca del nipote gli dava anche una breve spiegazione del motivo, implementato la strategia più efficace per risolvere rapidamente la situazione. Quale bambino piccolo avrebbe volentieri sputato un gustoso, dolce dattero dalla bocca senza una spiegazione?

La maggior parte dei genitori di oggi, tuttavia, tende a gridare verso il bambino per spingerlo a non toccare un oggetto o a stare lontano da una zona pericolosa.
La lezione tratta da questo hadith circa la cosa giusta da fare in una situazione del genere per un adulto è quella di alzarsi velocemente e rimuovere fisicamente il bambino dal male, mettendoli in guardia circa la ragione usando parole brevi .

Il seguente hadith conferma anche questa strategia:
Anas (ra) ci racconta:

"Il Messaggero di Allah (saws) è stato uno dei migliori uomini per il suo carattere. Un giorno, mi ha mandato a fare qualcosa, e ho detto: "Giuro su Allah che non andrò". Ma nel mio cuore sentivo che dovevo andare a fare ciò che il Profeta di Allah mi aveva comandato. Così sono uscito e mi sono imbattuto in alcuni ragazzi che giocavano per strada. Tutto ad un tratto il Messaggero di Allah, che era venuto dietro di me, mi afferrò per la parte posteriore del collo, e quando lo guardai, lui rideva. E mi disse: "Va 'dove ti ho ordinato di andare poco fa Anas". Ho risposto: "Sì, vado, Messaggero di Allah!" (Abu Dawud)

Il Profeta Muhammad (saws) usava una combinazione di contatto fisico e parole dolci; Egli sapeva che è naturale per un bambino distrarsi da una commissione che gli viene affidata quando incontra per strada altri bambini che lo invitano a giocare.
Questo hadith indica anche che quando un bambino passa l’età della prima infanzia, è consentito insegnargli ad assumersi delle responsabilità,dandogli dei compiti facili, ma pur sempre tenendo conto che non è facile per lui o lei resistere immediatamente all’obbedienza e che è normale che si faccia distrarre da altri bambini che giocano.

CORREGGERE SPIEGANDO IN MANIERA CONCISA

Quando un bambino diventa più grande, cioè oltre l'età di 6-7 anni, raggiunge l'età per capire mentalmente ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Quando un bambino faceva qualcosa in modo sbagliato, il Profeta (saws) gli spiegava dolcemente e in maniera concisa come fare per farlo nella maniera giusta, senza rimproverare aspramente o facendoli sentire umiliati di fronte agli altri.

Umar ibn Abu Salamah (ra) ci ha riportato quanto segue:

"Ero un ragazzo sotto la cura del Messaggero di Allah, quando un giorno mentre mangiavamo insieme e io lasciavo girovagare la mia mano nel piatto, Egli mi disse:
"Menziona il Nome di Allah (cioè, dici Bismillah), mangia con la mano destra, e mangia da ciò che è di fronte a te." (Al-Bukhari e Muslim)

I bambini piccoli hanno tempi di attenzione brevi con alti livelli di energia, e una tendenza naturale che li porta a voler esplorare tutto ciò che è nel mondo, e che per la maggior parte appare nuovo ai loro occhi. Tuttavia, spesse volte interpretiamo male le loro azioni e reagiamo alle situazioni in modo negativo, invece di avere pazienza verso questo loro naturale comportamento, tendiamo a sminuire o rimproverare loro duramente e ingiustamente.

Proprio perché i bambini piccoli sono un dono sacro di Allah, dobbiamo ricordarci di non essere duri con loro. Allah non ascrive neppure i loro "peccati", neanche se volutamente rompono un prezioso pezzo di stoviglia, o toccano qualcosa nei nostri armadi o cassetti di cui abbiamo rigorosamente posto un off limits.

Da bravi genitori, se perdiamo la pazienza con i nostri figli e li trattiamo male, dovremmo immediatamente e sinceramente pentirci di ciò davanti ad Allah; poichè i genitori che non si pentono per i torti commessi nei confronti dei loro figli quando questi erano piccoli, deboli e dipendenti da loro, finiscono per ritrovarsi alla loro vecchiaia del risentimento e del distacco da parte dei loro figli, perché i loro piccoli hanno attraversato un infanzia di inquietanti ricordi che si sono trasformati nel corso degli anni in profondo rancore.
Per questo motivo bisognerebbe leggere e studiare il comportamento amorevole e mite del Profeta con i bambini, potremmo così impedire di crescere dei bambini con modi che potrebbero dispiacere ad Allah e che potrebbero causare danno nel nostro rapporto con loro a lungo termine.




Fonte  http://www.onislam.net/english/reading-islam/about-muhammad/461751-how-prophet-muhammad-reprimanded-children.html

Oh credenti

"Non è forse giunto, per i credenti, il momento in cui rendere umili i loro cuori nel ricordo di Allah e nella verità che è stata rivelata, e di differenziarsi da quelli che ricevettero la Scrittura in precedenza e che furono tollerati a lungo [da Allah]? I loro cuori si indurirono e molti di loro divennero perversi"